Venerdì Santo a Saviore, Maridà le Pùte
Cari amici della natura, anche quest’anno il Venerdì Santo ( 30 marzo) di Saviore riprende e rinnova la tradizione dei “Matrimoni impossibili del Venerdì Santo”. Maridà le Pùte in dialetto saviorese (Maritare le nubili) significa interpretare la notte più buia del lutto cristiano in modo assolutamente originale ed unico; non si conosce, infatti, su tutte le Alpi qualcosa di simile. Sepolto ritualmente il corpo di Cristo, gli uomini del paese, armati di corni, formano due gruppi, racchiudono la parte storica in due fuochi e iniziano la chiamata delle ragazze e delle donne nubili accoppiandole ad altrettanti uomini. Il tutto si svolge con alti richiami che iniziano dalla parte selvatica che confina con il bosco e terminano al Dosso Merlino, accanto alla chiesa. Ad ogni accoppiamento seguono potenti e ripetuti suoni di corno. La cerimonia, per secoli mal tollerata dalle autorità religiose, mostra chiari collegamenti con il più lontano passato della comunità e con il mondo preistorico. Sospesa per un ventennio, è stata ripresa più di dieci anni fa, anche con il contributo della nostra associazione e rappresenta un forte elemento di rinnovamento del flusso culturale e spirituale tradizionale.
Il legame con le culture Apache, Lakota e tibetana, che da più di vent’anni frequentano la nostra montagna, è stato un elemento decisivo in questo percorso. Ricordiamo che continua il “Dialogo Spirituale-un popolo aiuta un altro popolo” e Cecil Cross, suo nipote Quentin-Red Bear ed il Geshe Lha saranno a Saviore dalla metà di giugno. Chiediamo a tutti di contribuire con euro 5, 10 o 20 per dodici mesi. Siate generosi con la testa e con il cuore. La casa-rifugio Alexander Langer è aperta, prenotatevi in tempo.
Italo per il comitato direttivo.
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