Bresciaoggi 30/08/2017: Adamello, non c’è niente da festeggiare
L’idea di “calare” un mega-Tricolore dall’Adamello fa discutere
Egregio direttore, la volonta’ di “Impronta camuna” di esporre una enorme bandiera d’Italia sulla parete nord dell’Adamello per “festeggiare” la vittoria italiana del 1918 è un errore da molti punti di vista. La direzione del Parco dell’Adamello e la Comunità Montana di Vallecamonica ne hanno sottolineato, com’è nelle loro responsabilità e competenze, l’aspetto ambientale e paesaggistico.
Come “Amici della Natura” di Saviore dell’Adamello esprimiamo la nostra contrarietà invitando tutti ad una riflessione; il maggior corpo glaciale delle Alpi italiane, il Pian di Neve, ha visto il disastro dell'”inutile strage” consumarsi nei corpi di migliaia di soldati condannati a morire di freddo, di slavine e filmini.
Ben pochi hanno gridato “Savoia” morendo; chiamavano la mamma, nell’ultimo istante e l’ultimo grido di contadini e operai era insieme di disperazione e rabbia. Quale vittoria volete ricordare, amici di “Impronta camuna”? Avete forse dimenticato che in realtà la fine della Prima Guerra Mondiale, come disse anche Winston Churchill, altro non fu se non una tregua sfociata nella Seconda Guerra Mondiale e che diede come frutti il fascismo, il nazismo ed il tradimento stalinista delle speranze suscitate dalla rivoluzione del 1917?
Possiamo disturbare il silenzio e la bellezza sconfinata della natura solo per cercare la pace e l’armonia, la relazione con tutti gli esseri, le Vie verso una nuova umanità.
Italo Bigioli
Presidente della sezione di Saviore dell’Adamello del Gruppo Italiano del “Amici della Natura”