Solstizio d’estate – Per le Montagne Sacre dell’Adamello
Il congresso nazionale del GIAN, riunito a Saviore dell’Adamello il 26 novembre 2011 proclama il
giorno del 21 giugno di ogni anno a venire: “Giornata internazionale delle montagne sacre e delle terre ancestrali”, impegna i propri associati e l’associazione internazionale ad ogni livello, a sostenere la lotta dei popoli indigeni contro il tentativo di genocidio culturale perpetrato ai loro danni dagli stessi titolari di interessi economici e politici che in passato li hanno sterminati, ed hanno impedito ai sopravvissuti l’esercizio della religione tradizionale.
Il congresso nazionale del GIAN raccoglie l’appello proveniente da uomini e donne di medicina appartenenti alle tribù Lakota degli Stati Uniti d’America affinchè il giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno di ogni anno a venire, sia dedicato al rispetto ed alla difesa dell’integrità fisica originaria dei luoghi sacri nella natura.
Il congresso nazionale del GIAN afferma la propria volontà di proseguire nell’impegno ufficialmente iniziato al congresso dell’Internazionale amici della natura di Koenigslutter del 1992 con la presentazione di una mozione sulla libertà del popolo tibetano, approvata per acclamazione e proseguito nell’impegno contro la profanazione della Grande Montagna Seduta (monte Graham) in Arizona (USA), montagna sacra agli Apaches San Carlos.
Il congresso nazionale del GIAN promuove la conoscenza, lo studio e la difesa delle montagne sacre, delle terre ancestrali e di tutti i luoghi della natura all’interno dei quali donne e uomini hanno indagato il mistero della vita e della morte.
Il congresso nazionale del GIAN chiede ai responsabili politici di rispettare le denominazioni tradizionali delle montagne sacre ed in modo particolare chiede che sia cambiata la denominazione di “Devil’s Tower” la montagna sacra ai popoli delle pianure nordamericane che si trova ai confini occidentali delle “Black Hills”, tra gli stati del Sud Dakota e del Wyoming, con il suo nome tradizionale “Mato Tipila”.